Questo è un articolo atipico, per un blog che tratta di benessere fisico e mentale. Tuttavia la comunicazione di Matteo Salvini tocca dei temi che sono per noi di grande interesse. Matto Salvini sembra l’unico, sulla scena mediatico-politica, almeno in questo momento, a ricordare che esiste una percezione soggettiva della realtà. La percezione soggettiva della realtà è una sorta di realtà parallela a quella effettivamente esistente. Ognuno di noi ha una esperienza soggettiva diversa della realtà che lo circonda anche se la realtà è sempre la stessa.

Questo dipende da come funziona il cervello. In sostanza la mente, semplificando al massimo, può essere divisa in tre parti:

  1. La parte critica;
  2. La parte logica-razionale;
  3. La parte immaginativa.

La parte critica è una specie di barriera che filtra qualsiasi input proveniente dall’esterno e “giudica” cosa far passare e cosa no. La parte critica è diffidente e svolge una attività di verifica e censura su tutto ciò che giunge alla sua attenzione. Essa si basa su un sistema di convinzioni, che ogni individuo sviluppa grazie alle proprie esperienze passate, tramite un processo, per così dire, di modellizzazione per accumulazione. La parte critica ha una funzione importantissima, in quanto permette all’individuo di “difendersi” dal mondo circostante. È uno strumento formidabile per l’individuazione dei potenziali pericoli che sono presenti nella realtà di tutti i giorni. Il limite risiede nel fatto che essa è un “meccanismo” binario, può avere come risultato solo un accoglimento dell’informazione o un rifiuto, con conseguente chiusura. Ha ridottissima capacità elaborativa e agisce molto velocemente e molto in profondità. Come tutte le “cose” umane può sbagliare, ma se sbaglia toglie all’individuo la possibilità di elaborare le informazioni che giungono dal mondo.

La parte razionale è una specie di meccanismo logico/formale, ovvero elabora tutte le informazioni filtrate dalla parte critica. Essa riesce a scoprire tutte le correlazioni semplici e complesse che esistono tra le varie informazioni che elabora. La parte razionale crea dei meravigliosi modelli di conoscenza e quindi è di fatto il “meccanismo” che crea la cultura, che ci rende quello che siamo. In sostanza noi capiamo e attribuiamo un significato “astratto” alla realtà grazie alla ragione. La debolezza di questa parte consiste nel fatto che essa “comprende” la realtà tramite “modelli” semplificati. La realtà è il risultato di miliardi e miliardi di correlazioni, alcune delle quali sono specifiche, ossia hanno un effetto diretto e rilevante su quello che cerchiamo di capire, altre no. Per rendere la realtà comprensibile il cervello, che per quanto potente, ha una capacità limitata di elaborazione, deve creare modelli mentali, che semplificano la realtà stessa e “lavorare” su di essi. Spesso gli esseri umani scambiano questi modelli di realtà per la realtà. Se ci confondiamo e scambiamo il modello per la realtà inevitabilmente limitiamo le nostre possibilità di comprensione e lettura della realtà stessa.

La parte immaginativa è il luogo della fantasia. Questa parte della mente umana è la parte più antica e primordiale. Responsabili di questa parte sono le strutture fisiologiche meno complesse del cervello umano e che più sono legate alla parte emotiva.

L’immaginazione è creativa, nel senso che “concepisce” delle “cose” nuove, in parte rielaborando dei pezzi di ricordi e di “materiale vario” presente nella mente, in parte creando “cose” totalmente nuove. L’immaginazione è il luogo dell’anarchia (nel senso etimologico del termine: un luogo in cui non ci sono regole) e dove tutto è possibile. In questo luogo non vi è razionalità e non vi è critica ed essendo una parte della mente umana profonda e primordiale può mobilitare quelle risorse interne che sono inaccessibili per la “mente” critica e per la “mente” razionale.

Ebbene nella comunicazione di Matteo Salvini è ben presente tutto questo ed è usato, abilmente, per ottenere il consenso dell’elettorato.

Vi faccio un esempio concreto di come funziona questo meccanismo mentale. Se io abito in un quartiere di una città in cui vi sono molti immigrati clandestini, che delinquono abitualmente e di cui io sono vittima quotidianamente, il mio modello di realtà mi dirà che siamo invasi dagli immigrati clandestini e che questi sono estremamente pericolosi. Se poi mi rivolgo alle forze di polizia, perché sono stato picchiato o derubato da un immigrato e/o da uno straniero e la risposta non mi sembra adeguata al torto subito, allora mi costruisco un modello che mi dice che lo Stato ha abbandonato gli Italiani a favore degli stranieri immigrati.

Una volta che mi sono costruito questo modello esso andrà a costituire l’ossatura della mia parte critica e quindi il mio rifiuto, la mia paura e/o la mia aggressività, nei riguardi degli stranieri sarà immeditata, indipendentemente da tutto. In questo momento chi mi dice che gli stranieri sono un problema per gli Italiani onesti, riscuote il mio consenso. Se invece qualcuno mi dice che in fondo gli immigrati sono una piccolissima parte della nostra popolazione, che sono utili al nostro sistema produttivo, perché accettano i lavori che gli Italiani, ormai impigriti dalla ricchezza, non vogliono più fare e che solo pochissimi di loro delinquono, mentre la maggior parte degli immigrati lavora onestamente e paga le tasse, ciò suscita la mia diffidenza e/o la mia rabbia.

Matteo Salvini sembra, al momento, l’unico ad aver capito che ampi strati dell’elettorato vivono, ormai da anni, in situazioni di forte disagio, sociale, economico, familiare, personale e che nessuno ha dato voce e ascolto al loro disagio. Matteo Salvini, invece, sembra avare una capacità tutta speciale di entrare in questi “mondi soggettivi” e di volersi impegnare, personalmente, per dare una risposta istituzionale al disagio degli elettori.

La sua abilità, poi, di solleticare la parte immaginativa dell’elettorato narrando una Italia, che ancora non esiste, dai contorni estremamente realistici e positivi, che possiamo costruire, tutti insieme, cambiando il modo di fare politica, ha veramente qualcosa di “magico”.

Quindi, indipendentemente da come ciascuno di noi la pensa dal punto di vista politico, i miei complimenti vanno a Matteo Salvini e al suo staff per la loro profonda comprensione della mente umana e dei suoi meccanismi soggettivi.

Il senso di questo articolo è quello di mettere in luce alcuni concetti che possono essere usati, anche nella nostra vita quotidiana, come potenti strumenti per promuovere il benessere nostro e delle persone che ci sono più vicine.